Il mio Calendario dell’Avvento: 13 Dicembre 2022

Twyla e Roberta sono due bambine di otto anni, povere. Lo stato le ha affidate ad un istituto e per quattro mesi si ritrovano a vivere insieme, condividendo la stessa camera. Una delle due bambine è bianca, l’altra nera. Per quanto ci sforziamo di leggere attentamente questo racconto, deliberatamente però, non ci è permesso di distinguerle. Toni Morrison, infatti, lavora e scrive con un intento ben preciso, dove nulla viene lasciato al caso, e, come lei stessa esplicita RECITATIVO è stato volutamente pensato come “un esperimento per rimuovere tutti i codici legati al colore della pelle, da una narrazione avente come protagoniste due personaggi di razza diverse, per i quali l’identità razziale è decisiva”.

Noi lettori vorremmo attribuire i tratti distintivi alle due ragazze partendo dalle descrizioni offerte e setacciando i minimi particolari:

“All’inizio non ci stavamo poi tanto simpatiche, ma nessun’altra voleva giocare con noi perché non eravamo vere orfane con meravigliosi genitori che volati in cielo. Noi, ci avevano scaricate lì. Persino le portoricane di New York e le indiane del nord dello stato ci ignoravano”.

“Avevamo otto anni e prendevamo sempre brutti voti. Io perché non ricordavo mai quello che leggevo o quello che diceva l’insegnante. E Roberta perché non sapeva proprio leggere e l’insegnante non l’ascoltava nemmeno”.

Eppure non scopriremo mai chi delle due fanciulle è bianca e chi è nera, neppure quando le due ragazze ormai adulte si rincontreranno per ben due volte. Un racconto bellissimo ed avvincente, l’unico scritto da Toni Morrison, che porta il lettore a riflettere sulla razza e sulle relazioni che modellano gli uomini nel corso della vita.

“Dodici anni fa ci eravamo incontrate come due estranee, Una ragazza nera e una bianca…Adesso ci comportavamo come due sorelle rimaste separate troppo a lungo”.

Toni Morrison – RECITATIVO – Frassinelli


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